L'avvocato italiano in Germania: normativa comunitaria e nazionale.

L'avvocato italiano in Germania - come del resto in ogni paese dell'UE - può ivi esercitare stabilmente la propria professione mantenendo il proprio titolo professionale originario. Il principio è enunciato nella direttiva 98/5/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo 96/2001 ed in Germania con la legge sull'attività degli avvocati europei (EuRAG) entrata in vigore nel 2000.
L'avvocato italiano in Germania è iscritto sia all'albo italiano di appartenenza, sia all'albo tedesco di riferimento e, pur soggetto alla legislazione italiana, è naturalmente tenuto al rispetto delle regole vigenti in Germania per quanto riguarda l'attività che svolge in questo paese.
In Italia la professione legale è stata oggetto di una riforma per certi aspetti sostanziale ( legge 247/2012 e relativi decreti di attuazione). Riguardo a tale disciplina, ancora in fase di prima applicazione, sembra di poter sostenere che l'avvocato italiano in Germania ne sia toccato solo marginalmente.  In particolare, fermo l'obbligo dichiarativo annuale (reddito e volume d'affari) nei confronti dell'organo previdenziale italiano (Cassa nazionale forense), il professionista è altresì tenuto agli obblighi di formazione continua dai quali può chiedere di essere esonerato se trasferito all'estero per un periodo superiore a sei mesi.
Nella quotidianità della professione sono fondamentali le norme che disciplinano la deontologia professionale, le modalità per calcolare i compensi, la formazione professionale e gli obblighi sia previdenziali che assicurativi. Per tutti questi aspetti l'avvocato italiano in Germania (se ivi stabilito) dovrà invece far riferimento alla normativa tedesca,  e quindi in primo luogo alla legge sull'ordinamento degli avvocati (BRAO).